lunedì 14 agosto 2017

0284 - ritorno a casa

Il gruppo si ferma davanti al cancelletto che delimita la proprietà e osserva con stupore la dimora che hanno ricevuto in regalo dalla Casata Seltarir: i muri sono stati dipinti di fresco, le finestre sono linde ed il corto vialetto è stato spazzato con cura.
"I prigionieri che abbiamo liberato ad Assur si sono dati da fare, eh?" esclama Fiona sorridendo.
Zigfrid osserva sorridente l'operato dei suoi nuovi servi. "Soldi spesi bene, direi!"
La porta si apre e Saman, il ragazzo che si era scagliato contro il maggiordomo nella palazzina di Goyal, si avvicina aprendo le braccia.
"Oh, bentornati!" esclama. "Attendevamo con ansia il vostro ritorno! Abbiamo spiegato alla vostra amica Iriel chi eravamo e lei ci ha permesso di entrare in casa e ci ha trovato alcuni lavoretti con cui mantenerci. Come vedete, abbiamo iniziato a pulire e ci siamo permessi di trasformare parte dell'interrato in un posto per poter riposare. Spero che non sia stato troppo sconsiderato da parte nostra".
"Spero per voi che non abbiate toccato nulla nel mio piccolo laboratorio" sibila Zigfrid, socchiudendo gli occhi.
"No, no, abbiamo solo trasformato la stanza più in fondo, quella che sembrava inutilizzata" ribatte subito Saman, scuotendo le mani.
"Molto bene, allora" esclama il mago. "Ora però avrei bisogno di un bagno caldo".
"Nessun problema" ribatte il servo. "Verrà preparato in men che non si dica!"
Miodrag squadra Zigfrid, poi indica Saman con un dito. "Ma questi rimarranno qui per sempre?" esclama, rivolto al mago.
"Finché li paghiamo..."
"E quanto ci costeranno, di grazia?"
Il servo sorride e scuote la testa. "Non vi preoccupate, grazie ad Iriel abbiamo trovato delle attività con cui mantenerci. Voi ci avete già aiutato molto, e non vogliamo esservi di peso. Se volete, cinque di noi possono rimanere qui per gestire la casa. A noi basta una moneta d'argento a settimana".
"Possiamo tranquillamente permettercelo" esclama Fiona con un largo sorriso.
"Cinque persone? E per fare cosa?" chiede Miodrag, per nulla convinto.
"Cucinare, lavare, tenere pulita la casa..." elenca la ladra, contando sulle dita.
"Uno è dedicato a me" interviene Zigfrid.
"Ed uno a me" aggiunge Tsadok.
Lo spadaccino squadra il mezzorco. "Scusa?"
"Che c'è? Dopo aver passato il tempo nella mia fucina, pensi abbia voglia anche di mettere in ordine?"
Miodrag lo fulmina con uno sguardo. "Qui, di tuo, non c'è nulla. E di certo non una fucina".
Tsadok ringhia e mette mano all'ascia, poi chiude gli occhi e respira profondamente per calmarsi. "Io pensavo che, dopo tutto quello che abbiamo condiviso..." mormora alla fine.
"Facciamo così, puoi utilizzare la camera di Delorean finché non riusciremo a farlo guarire, però pagherai vitto e alloggio" sentenzia lo spadaccino.
"Uff... va bene" mormora il mezzorco, piegando le spalle.
"Abbiamo trovato un accordo" esclama Zigfrid sorridendo, quindi alza lo sguardo sul servo. "Tu sarai al mio servizio ed avrai una moneta d'argento tutta per te".
"Grazie mille!" ribatte il servo, sorridendo e facendo un piccolo inchino.
Zigfrid annuisce e si dirige all'interno. "Allora, questo bagno caldo?"

1 commento:

Nicholas ha detto...

Mi rammenta una scena simile, per una una corona a settimana si avevano i servigi di 5 persone, però erano i pg :D