lunedì 23 gennaio 2017

0266 - un fantasma dal passato

Miodrag allunga il passo e taglia la strada al mago. "Non sarebbe meglio, prima, disfarci di un po' delle cose che abbiamo recuperato nell'ultimo viaggio? Ho anche bisogno di una nuova spada, dato che la mia è rimasta nel deserto".
Gli occhi di Zigfrid scrutano la figura dello spadaccino: l'uovo appeso al collo, la borsa magica piena della pelle del behir che penzola sopra il fodero vuoto, varie cinture piene di pozioni tenute a tracolla e allacciate in vita. "Va bene, va bene" sospira, "però sbrighiamoci".
"Io ho bisogno di appartarmi un attimo con Fiona" esclama Tsadok, "per una... questione personale".
Le sopracciglia di Zigfrid si alzano di scatto, mentre sul suo volto si disegna un'espressione di disgusto. "Un mezzorco ed una mezzelfa! Che schifo! Dove andremo a finire..."
I pensieri maschili puntano sempre lì pensa Fiona, sospirando per il sollievo. Nessuno sembra aver fatto caso allo sguardo che il mezzorco ha lanciato alla sua borsa, piena delle monete trafugate dalla tana del behir. Il loro segreto per il momento è al sicuro, ma non lo sarà per molto se Tsadok continua a farne cenno. "Ne possiamo parlare dopo, di certo non in mezzo a tutta questa gente!" esclama, senza commentare la battutina del mago.
"Bah, contenti voi..." borbotta il mago riprendendo a camminare e puntando, questa volta, in direzione del mercato.

I molteplici odori di frutta, spezie, pesce sotto sale e carni esotiche si mescolano riempiendo l'aria della piazza del mercato. Una piccola folla si sposta di ombra in ombra, tentando di fare i propri acquisti senza per questo prendersi un'insolazione. Le voci dei venditori che pubblicizzano la propria merce si confondono con le grida dei bambini che si rincorrono e delle rispettive madri che urlano per richiamarli all'ordine.
"Direi di iniziare dalla vendita delle pozioni" propone Miodrag, posizionandosi in testa al gruppo.
"Ottima idea" commenta Tsadok, guardandosi attorno alla ricerca di un'erboristeria o di un alchimista.
"Poi vediamo di capire cosa si può ricavare dalla pelle del behir" aggiunge lo spadaccino, voltandosi e regalando ai compagni un largo sorriso.
"Attent-" esclama Fiona, notando il suo piede infilarsi sotto una delle corde che fissano la tenda alla loro destra. Allunga di scatto un braccio per afferrare il compagno, ma ormai è tardi. Miodrag inciampa e finisce di schiena su una balla di fieno. La paglia si sparpaglia in tutte le direzioni, attutendo la caduta ed evitandogli spiacevoli conseguenze.
"Farsi fregare da una corda tesa! Che tordo!" esclama Tsadok, ridendo sguaiatamente e allungando una mano per aiutare il compagno a rialzarsi. Miodrag, lamentandosi per il dolore, protende il braccio ma incontra solo l'aria; il mezzorco non sta più ridendo, concentrato ormai su qualcosa dall'altra parte della piazza. Una figura immersa tra le ombre di un vicolo, che dopo essersi guardata attorno si scosta dal muro e si dirige a passo svelto verso la strada che conduce alla Lama del Lavoro.
La sagoma sparisce tra le bancarelle, perdendosi tra la folla. Tsadok sbatte un paio di volte la palpebre, convincendosi che quello che ha visto sia solo il frutto di un'allucinazione; a volte la stanchezza gioca brutti scherzi. E invece no, la figura riappare, non è un'allucinazione. E assomiglia in modo impressionante a Ronika.

lunedì 16 gennaio 2017

0265 - la nuova casa di Ninkle

Il tempio di Gond si staglia tra gli altri edifici più bassi, possente e immutabile ai cambiamenti di Vaelan. L'attenzione del gruppo viene attirata dalla facciata di un piccolo tempietto, avvolta da alcuni teli e nascosta alla vista, poi Zigfrid punta le grosse porte, su cui elaborate foglie dorate coprono parzialmente le scure assi di legno, e varca la soglia, assaporando la frescura della navata principale.
Miodrag e Tsadok raggiungono il mago e si voltano ad osservare Fiona ferma sulla soglia, impegnata a rassicurare il piccolo goblin.
Quando la mezzelfa raggiunge i compagni, istintivamente rimuove il copricapo dalla testa di Ninkle, facendo sparire gli effetti magici del cappello.
Due sacerdoti guardiani si voltano ad osservare il gruppo e, notando la piccola creatura, si dirigono velocemente verso il gruppo; le mazze ferrate, non più legate alla cintura, scintillano tra le loro mani riflettendo la luce che giunge dal rosone.
Zigfrid nota il loro sguardo, torvo e pronto al combattimento, e abbozza un sorriso. "Le mazze vanno bene, però vi sconsiglio di usare le asce. Gli schizzi di sangue potrebbero arrivare fin sul soffitto".
Fiona si posiziona tra Ninkle ed i due chierici ed alza le mani. "Non attaccatelo, non è malvagio! Siamo qui proprio per lui!"
Uno dei due uomini alza un sopracciglio poi, pronunciando alcune semplici parole, evoca un incantesimo. Con gli occhi illuminati di una luce dorata, scruta il volto del piccolo goblin. Quando l'effetto si dissolve, anche l'altro sopracciglio raggiunge il compagno. "Il goblin, stranamente, non è malvagio" esclama, voltandosi verso l'altra guardia ed abbassando la mazza.
"Io lo sapevo!" esclama Fiona, mentre un gran sorriso le compare sulle labbra. "E' un goblin ed è un po'... limitato, ma non ha fatto del male a nessuno".
Un altro sacerdote, attirato dal trambusto, si avvicina. La tunica ricamata in oro ed il grande simbolo d'argento che gli pende sul petto lo identifica come un gran maestro. Il suo sguardo viene attirato da Tsadok, che alza la mano in segno di saluto. "Buongiorno, Tsadok. Cosa succede, di grazia?"
"Siamo qui per cercare qualcuno che possa istruire e gestire questo piccoletto" replica il mezzorco, facendo cenno al goblin di avanzare.
Quando nota che Ninkle, terrorizzato, rimane fermo a tremare, la mezzelfa lo spinge avanti verso il gran maestro. Questo avanza di un passo e si nasconde il volto tra le mani, mentre i suoi occhi sbirciano tra le dita l'espressione dell'uomo che ha di fronte.
"Non accade molto spesso che un goblin entri nel nostro tempio" tuona il sacerdote. "Per di più, un goblin dall'animo buono. E sia, gli daremo la vecchia cella di Tsadok e gli insegneremo un mestiere".
"Chiudetelo in cella, mi raccomando" borbotta Zigfrid, mimando il gesto con la mano.
Il gran maestro sorride. "Non abbiamo chiuso la porta a chiave nemmeno quando all'interno c'era lui..." esclama, indicando il mezzorco.
"Ma... Maestro! Cosa state insinuando?" sbotta Tsadok, visibilmente risentito, mentre i suoi compagni scoppiano a ridere. "Non le ho mai dato motivo per lamentarsi del mio comportamento! Dico bene?"
"Facciamo finta che sia così" replica il sacerdote, voltandosi poi a guardare gli altri avventurieri. "Ditemi, si è comportato bene?"
Prima che il mezzorco possa proferir parola, Zigfrid avanza e china il capo, indicando un punto con l'indice. "Vede questa cicatrice? E' comparsa quando il vostro confratello ha tentato di spiccarmi la testa dal collo nella sede della guardia cittadina di Assur".
"A mia discolpa posso dire che ha fatto di tutto per farmi uscire dai gangheri" mormora il mezzorco, rosso per l'imbarazzo.
"Noto che il nostro buon Tsadok non ha perso le sue abitudini" ridacchia il gran maestro. "E' un bene che possa contare su di voi. E che stia lontano dal tempio. Per il suo bene, intendo".
"Umpf" sbuffa il mezzorco, incrociando le braccia.
"Se qui abbiamo finito, abbiamo delle altre questioni da risolvere" esclama Zigfrid, voltandosi dopo uno sbrigativo saluto al gran maestro.
"Ninkle, vedi di fare il bravo e di imparare quello che questi sacerdoti ti insegneranno" esclama Fiona, inginocchiatasi davanti al piccolo goblin. "Ti prometto che ti verrò a trovare presto" aggiunge, rialzandosi.
"Tu... promette?"
"Sì, stai tranquillo! Non mi dimenticherò di te!" sorride la ladra, accennando un piccolo inchino in direzione del sacerdote e scattando per raggiungere i compagni. "Di che questioni stavi parlando?" chiede al mago, dopo averlo raggiunto.
"Volevo solo tornare nella nostra dimora" sbuffa l'halfling, ormai fuori dalla porta. "Ho bisogno di un po' di sonno. E di sapere che la nostra casa è ancora lì dove l'abbiamo lasciata".

mercoledì 11 gennaio 2017

0264 - addestramento e pazienza

"Perché sprecare la magia per... quello?" sibila schifato Zigfrid.
"Io rimango della mia idea" interviene Tsadok. "Farà le pulizie".
"Come ha già avuto modo di dire il tappo, i goblin non sanno cosa sia la pulizia" sentenzia Miodrag.
"Potremmo sempre insegnargli come si usa una scopa" propone Fiona. "Secondo me lui è disposto ad imparare!"
"Se dai una ramazza a quel... coso, non avrai più nemmeno un soprammobile integro" borbotta il mago, scuotendo vigorosamente la testa.
"Parlare con voi è inutile" sbotta la ladra. "Se non gli volete insegnare un mestiere, va bene. Ma non possiamo abbandonarlo a se stesso. Ninkle è cresciuto in schiavitù e, per come si è comportato finora, non si può difinirlo 'cattivo'. Il miglior modo per farlo integrare è evitare che faccia disastri, e quindi un po' di addestramento è d'obbligo. Bisogna affidarlo a qualcuno. Uno con molta pazienza, ovviamente".
"Dì la verità... tu hai delle conoscenze tra i goblin, vero?" mormora Zigfrid, socchiudendo gli occhi e fissandola di sbieco.
"Intendi un sacerdote, tipo quello che si è preso cura di Tsadok?" propone Miodrag, ignorando il commento del mago.
"Sì, oppure potrebbero insegnargli un mestiere anche alla bisca, dove abbiamo trovato le informazioni su Tinky" ribatte Fiona.
"Un goblin in mezzo agli halfling! Geniale!" sbuffa il mago, esasperato dalla direzione che sta prendendo la conversazione.
"Ah, già, erano halfling" replica con un sorrisetto la ladra. "Per me voi bassi siete tutti uguali..."
Zigfrid allunga il bastone per colpirle la caviglia, ma Fiona alza prontamente il ginocchio ed evita con facilità l'affondo.
"Dicevamo..." riprende il mago, rizzandosi e fissando negli occhi la mezzelfa. "Visto che non lo vuoi abbandonare, andiamo a parlare con i chierici di Gond. Forse lì sapranno come trattarlo".
"Bene" esclama Miodrag, soddisfatto di potersi sgranchire le gambe con una passeggiata. "Al massimo possiamo minacciarli di restituire loro il nostro caro Tsadok..."
"Ehi!" sbotta il mezzorco. "Lì dentro mi vogliono bene!"
"Sì, sì, come no" mormora Zigfrid, dirigendosi verso il quartiere dei templi.