Dopo aver dato un'occhiata ai fogli pieni di scarabocchi accatastati alla rinfusa sulle mensole, il mago afferra i libri senza nemmeno guardare le copertine ed inizia ad infilarli nello zainetto. Quando la libreria è stata svuotata, si avvicina al tavolo. "Formule, appunti..." mormora, dando una scorsa alle scritte dal carattere minuto e regolare. "Meglio prendere anche questi" aggiunge, chiudendo con delicatezza i due tomi e facendoli sparire in una delle capienti tasche laterali della borsa, poi passa al successivo scaffale.
Miodrag, intanto si guarda attorno con aria delusa. "Non c'è nemmeno un forziere!" esclama sbuffando. "Possibile che..."
"Un saggio sull'erbologia!" lo interrompe Zigfrid, aprendo la copertina di un piccolo libro dalla copertina sgualcita. "Ce l'avevo anch'io quando andavo a scuola, e non era nulla di che" aggiunge commosso, prima di lasciarlo cadere per terra e passare al successivo.
"Niente armi, armature o artefatti" mormora lo spadaccino perlustrando con gli occhi l'ambiente. "Possibile che il padrone di casa possedesse solamente una montagna di libri inutili e nient'altro?"
"Non sono inutili!" lo interrompe il mago. "E comunque solo un mago può aver edificato una struttura simile, e lo sanno tutti che i maghi sono soliti riempire le proprie case di scintillanti armature ed armi dall'elsa ingioiellata, giusto?"
Le parole grondanti sarcasmo del compagno zittiscono Miodrag, che incrocia le braccia e si appoggia pesantemente sul bordo di una scrivania ingombra. Alcune ampolle vuote rotolano a terra e si rompono in mille pezzi. Lo spadaccino allunga di colpo una mano e ferma un portaprovette di legno prima che raggiunga il pavimento. Le fialette sembrano piene, quindi si volta verso il mezzorco. "Tu conosci le pozioni, vero? Prova a capire queste a cosa servono".
Tsadok ne afferra una, rimuove il tappo e l'annusa, ritirandosi di colpo. "Dal forte odore sembra... un solvente".
Fiona guarda i compagni, lancia un'ultima occhiata alla stanza e poi si volta. "Mentre aspettiamo che Zigfrid finisca di fare la spesa, che ne dite se controlliamo l'altra stanza?"
"Volentieri" esclama Miodrag, alzandosi di scatto e raggiungendo la mezzelfa.
"Direi che è la camera da letto del padrone di casa" esclama Fiona, aprendo la porta e guardandosi attorno. "Da dove vogliamo iniziare?"
Pochi oggetti arredano la piccola stanza: un armadio appoggiato sulla parete, una piccola scrivania dotata di cassetti, un grande letto a baldacchino dalle lenzuola scure ed un piccolo comodino.
"Tu controlla i cassetti della scrivania, io cerco nel resto della camera" borbotta Miodrag avvicinandosi al letto. Dopo aver aperto il comodino, getta in mezzo alla stanza un paio di pantofole e qualche fazzoletto, poi si alza ed apre l'armadio. Un paio di vesti lunghe sono appese accanto ed alcune cinture, ma non c'è nulla che attiri la sua attenzione. "Qui niente".
"Qui ci sono solo fogli bianchi, buste e stecche di ceralacca nera" commenta la ladra, delusa. "Nulla che valga la pena prendere" aggiunge alzandosi.
E in quel momento il suo occhio allenato nota, all'estremità del suo campo visivo, qualcosa che non quadra.
"Direi che è la camera da letto del padrone di casa" esclama Fiona, aprendo la porta e guardandosi attorno. "Da dove vogliamo iniziare?"
Pochi oggetti arredano la piccola stanza: un armadio appoggiato sulla parete, una piccola scrivania dotata di cassetti, un grande letto a baldacchino dalle lenzuola scure ed un piccolo comodino.
"Tu controlla i cassetti della scrivania, io cerco nel resto della camera" borbotta Miodrag avvicinandosi al letto. Dopo aver aperto il comodino, getta in mezzo alla stanza un paio di pantofole e qualche fazzoletto, poi si alza ed apre l'armadio. Un paio di vesti lunghe sono appese accanto ed alcune cinture, ma non c'è nulla che attiri la sua attenzione. "Qui niente".
"Qui ci sono solo fogli bianchi, buste e stecche di ceralacca nera" commenta la ladra, delusa. "Nulla che valga la pena prendere" aggiunge alzandosi.
E in quel momento il suo occhio allenato nota, all'estremità del suo campo visivo, qualcosa che non quadra.